NES su Nintendo Switch: classifichiamo i 20 titoli disponibili (prima parte)

Una delle novità più esaltanti del nuovo servizio online di Nintendo Switch è la possibilità di giocare a 20 classici per NES direttamente sulla nostra console.
Nintendo promette di ampliare la line-up a disposizione dei giocatori, rivelando già i prossimi innesti che verranno inseriti ogni mese.
Accessibili senza dover attuare alcun download, la piattaforma di supporto necessita di un collegamento online e di effettuare il login “di tanto in tanto” per mantenere il servizio attivo.

Ma come si sono mantenuti i titoli per NES? Ad oggi, quali risultano essere i più accessibili e fruibili, a distanza di oltre 30 anni dal loro rilascio?

Dopo una settimana di full immersion nel passato, siamo pronti a stilare la nostra top!

Premessa: l’ordine in cui sono classificati i titoli è del tutto personale e valuta per il più il fattore giocabilità odierno, oltre a considerare la loro importanza storica.

 

20) Baseball (1985)

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Il baseball è uno degli sport più popolari in Giappone nonché il più seguito negli Stati Uniti. Tale è il suo successo che Nintendo decise di rilasciare Baseball al lancio della sua console.
Purtroppo questa trasposizione per NES parla un linguaggio che per noi, provenienti da un’altra cultura sportiva, è difficile comprendere. Nella sua semplicità, il titolo Nintendo riesce ad essere piuttosto tecnico risultando però difficile da decriptare se non si conoscono le regole dello sport.
L’assenza di strategia, senza alcuna caratterizzazione particolare per i giocatori e le squadre (senza licenza) rende il titolo privo di appeal e coinvolgimento.
Provenendo dall’immediatezza di Wii Sports, è difficile riuscire ad approcciarsi a Baseball con la stessa nonchalance ed immediatezza.
Gli appassionati potranno sicuramente apprezzare come Nintendo riuscì ad emulare lo sport sulla sua console 8 bit.

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19) Soccer (1985)

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Altro titolo sportivo a finire in coda alla nostra top.
Potenzialmente, un gioco di calcio poteva offrire parecchie emozioni ed ore di divertimento.
Invece, Soccer è estremamente LENTO, tale da renderlo più una partita a Subbuteo che una simulazione videoludica.
Solo 7 nazionali selezionabili (tra l’altro, manca l’Italia…) e 5 giocatori per squadra (+ il portiere) rendono insoddisfacente ed incompleta l’esperienza di gioco.
Soltanto due interazioni con il pallone: passaggio e tiro. Difficile differenziare entrambi i comandi dato che la palla viene calciata inconcludentemente.
Nessun controllo sui movimenti del giocatore a cui viene lasciato libero arbitrio alla CPU.
La sensazione è che sia una versione di Hockey (che troverete scorrendo sotto), però più fiacca e noiosa.
Nessun effetto audio o musica a tentare di rendere più coinvolgente un titolo per cui difficilmente riuscirete a trovare dei motivi per giocarci.

Momento migliore: la schermata di selezione di un altro gioco.

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18) Tennis (1985)

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Tennis è appartenente alla serie di titoli sportivi – sviluppati da Nintendo – che prolificavano su NES, spaziando in tutte le discipline e categorie.
A distanza di 30 anni, l’azione sul green risulta essere tediosa e poco esaltante, richiedendo una precisione ed un tempismo nel colpir la palla che potrebbe mettere in imbarazzo i curiosi avventori del retrogaming, fallendo una battuta o non riuscendo a rispondere allo swing avversario.
Incrementando la difficoltà non si riesce a ragionare più, rendendo la pallina imprendibile, venendo bersagliati spesso dalle sciabolate del vostro sadico rivale pixelloso che vi sparerà addosso colpi micidiali ed infami.
Giocato con un amico, può risultare sicuramente più divertente, condividendo le gaffe e superando l’imbarazzo relativo alle proprie incapacità.

Momento migliore: Super Mario come giudice della partita!

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17) Pro Wrestling (1986)

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Nella carrellata di titoli sportivi, Nintendo decise di portare l’azione sul ring anche su NES.
Selezionando sei diversi lottatori (piuttosto eccentrici), potrete darvele di santa ragione tra le corde, mazzolandovi tra calci, pugni e qualche proiezione per schiacciare a terra il vostro avversario. Le botte possono spostarsi anche fuori dal ring, scaraventando il vostro avversario oltre la terza corda – ma occhio al conteggio dell’arbitro (!!).
Lasciate da parte la tecnica: Pro Wrestling è puramente arcade! Vince chi smanetta più velocemente con levette e pulsanti.
Rooster ristretto e l’assenza di tag team o altre stipulazioni speciali possono rendere il titolo ripetitivo dopo una manciata d’incontri… in quel caso, meglio chiamare un amico per fracassarlo di mazzate a 8 bit!

Momento migliore: “A WINNER IS YOU!” è pura nostalgia, nato da un ingenuo errore di traduzione.

 

16) Double Dragon (1988)

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Prima che mi vengano lanciati dei pomodori, accompagnati da frasi ingiuriose, è bene fare una precisazione: il mito di Double Dragon è indiscutibile.
Il classico da bar ha trovato su NES la sua casa con una fortunosa serie di titoli di gran successo.
Ma questa prima trasposizione sulla console Nintendo aveva i suoi limiti.
Il primo è l’assenza del coop, che di per sé rende imperdonabile questa conversione casalinga.
Il secondo è la presenza massima di due nemici su schermo (dello stesso tipo, tra l’altro), dovute alle ristrettezze hardware dell’epoca.
Questi due fattori compromettono in (gran) parte l’esperienza di gioco per come abbiamo saputo originariamente apprezzarla sul cabinato.
Ciò non toglie che imprimere un classico arcade su cartuccia è un’impresa ardua e, seppur con le sue ristrettezze, è comunque possibile godersi i pestaggi per strada, purtroppo senza un nostro amico a darci man forte.
In attesa dell’aggiunta degli altri sequel della serie, potremmo comunque goderci l’originale Double Dragon, anche se un certo River City Ransom risulta essere ben più accattivante.

15) Mario Bros. (1986)

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Prima che vi prenda un attacco di tachicardia e chiudiate il blog indignati, questo NON È Super Mario Bros. bensì il suo predecessore.
Prima di salvare la Principessa Peach dalle grinfie di Bowser, Mario era un semplice idraulico che doveva compiere il suo lavoro, cappottando tartarughe ed altre creature che fuoriuscivano dalle tubature, schiacciandole poi con un salto. Qui troverete tutti elementi ben noti alla serie dedicata al nostro eroe baffuto.
Mario Bros. è un classico arcade che trova accoglienza su NES soltanto dopo il successo della sua prima avventura bidimensionale nel Regno dei Funghi.
Ad oggi, la sua funzione è per lo più ai fini storici, interessando agli aficionado più nostalgici che all’epoca andavano al bar per passare i pomeriggi al cabinato.
Concedersi qualche partita è comunque d’obbligo, anche se difficilmente decidere di spender il vostro tempo negli umidi sotterranei di Mario Bros. sapendo che avete a vostra disposizione Super Mario Bros. e Super Mario Bros. 3.

Momento migliore: utilizzare il POW facendo cappottare tutti i nemici su schermo (è anche il primo gioco in cui appare Luigi!)

14) Ice Hockey (1988)

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La prima ondata di titoli sportivi su NES non fu particolarmente fortunata.
Hockey rappresenta però un’eccezione.
Il gioco risulta essere sorprendentemente fluido e fruibile tutt’oggi, con parecchie animazioni che arricchiscono l’esperienza.
Non possono mancare le zuffe tra le due squadre con la possibilità che diventino megarisse in cui tutti i giocatori in campo si litigano il dischetto, in una sovrapposizione di pixel in cui bisogna smanettare con i tasti per averla vinta – previa squalifica dell’arbitro.
È possibile comporre la squadra a proprio piacimento, selezionando tre diversi tipi di giocatori in base alle vostre preferenze: c’è lo smilzo, più agile ma vulnerabile ai contrasti; il grassottello, perfetto per accaparrarsi il dischetto con la sua prestanza fisica, risultando però più lento nei movimenti; il giocatore di corporatura media, equilibrato in tutte le statistiche.
Seppur ciò, il gioco risulta esser limitato per avere solo quattro elementi per squadra + il portiere (nell’hockey sono 6 i giocatori) e soltanto 6 nazionali selezionabili (tra cui però c’è l’URSS…!).
Hockey mette a disposizione diversi livelli di difficoltà, potendo velocizzare anche l’azione: renderà il gioco un flipper sul ghiaccio!

L’assenza di Blade of Steel lascia la strada spianata ad Hockey, sperando comunque di vedere anche il titolo Konami per sferragliamenti sui ghiaccio ad 8 bit.

Momento migliore: alla fine del secondo quarto, arrivano i spazzaneve guidati da dei tipi con la maschera di Jason. Spooky!

 

13) Donkey Kong (1985)

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Donkey Kong è il classico dei classici.
Prima che Mario fosse tale e che la Principessa Peach facesse la sua comparsa, il nostro idraulico baffuto era conosciuto come Jumpman e la prima donzella ad esser salvata fu Pauline (tornata su Super Mario Odyssey come sindaca di New Donk City) dalle grinfie dello scimmione Donkey Kong.
Saltando barili e salendo scale, Mario deve raggiungere la cima delle impalcature andando in soccorso della sua prima fiamma.
Seppur sia indiscutibile la sua storia e indubbio il suo fascino retrò, Donkey Kong sente l’inesorabile peso degli anni sulle sue scimmiesche spalle, robuste per sorreggere ancora 100 di questi anni.
Questa conversione per NES ha soltanto 3 livelli (rispetto ai 4 livelli presenti su cabinato) e l’assenza del leggendario intro, il che non la rende la versione più fedele del primate a 8 bit.

Momento migliore: acciuffare il martello e iniziare a sfasciare i barili lanciati da Donkey Kong!

 

12) Ice Climber (1985)

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Ice Climber è per lo più conosciuto per la presenza di Popo e Nana nel rooster di Super Smash Bros. Melee, ma prima di martellare gli altri eroi Nintendo nel picchia-picchia per Gamecube, il dinamico duo impellicciato si prodigava in eroiche scalate tra i ghiacci.
L’incipit è alquanto strano: un condor gigante ha rubato i vostri ortaggi disseminandoli tra i picchi innevati. Starà a voi recuperarli, saltando su piattaforme, spaccando blocchi di ghiaccio e prendendo a martellate buffi animaletti che tenteranno di ostacolare la vostra impresa.
Giunti in cima, avrete 40 secondi di tempo per recuperare quante più verdure possibili, tra lattughe e melanzane.
Fate attenzione però: se cadrete il bonus finirà immediatamente.
I salti di Popo e Nana sono sorprendentemente alti, funzionando più per la loro verticalità: scivolare dalle piattaforme o intruppare sui soffitti di ghiaccio vi porterà a figure barbine.
Ice Climber è un giochino carino nella sua essenzialità ma che oggi appare piuttosto datato. È comunque un simpatico intrattenimento, perfetto per concedersi qualche partita in completa spensieratezza.

11) Ghost’n Goblins (1986)

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Le origini delle bestemmie.
Odierete Ghost’n Goblins. È ESTREMAMENTE DIFFICILE, ancor più delle sue future proliferazioni.
Due colpi e siete morti. Nessun doppio salto. RARISSIMA possibilità di riacquisire l’armatura dopo averla persa.
Poter salvare i propri progressi in qualsiasi momento, con la funzionalità integrata da Switch, potrebbe evitarvi una gastrite, anche se dovete comunque esser pronti a ripetere la stessa sequenza fino alla nausea.

Ghost’n Goblins possiede delle meccaniche di gioco infami, ma che lo rendono avvincente e competitivo.

Andare in giro in mutande a combattere zombie nei cimiteri è un piacere perverso e tragicomico che nessun altro gioco potrà concedervi (oddio, forse Maximo sì)

Solo per i giocatori più hardcore e masochisti.

Momento migliore: Il vero finale che non riuscirete mai a vedere.

E con questo, finiamo la nostra prima parte dedicata ai classiconi Nintendo.
Se la nostalgia vi sta attanagliando, cliccate qui per la seconda parte!

 

 

 

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