Dovevamo presagire che i giorni che hanno preceduto Endgame hanno rappresentato la quiete prima della tempesta.
Com’era prevedibile, il popolo del web non si è fatto attendere.
Oltre le innumerevoli reactions al film, il salto agli ostacoli degli spoiler e le speculazioni sul futuro degli Avengers, non sono mancate le critiche ad un film che si rivolge a milioni di spettatori in tutto il mondo.
Dopo giorni passati a scrutare le discussioni che hanno infiammato social media e i circolini nerd, vediamo di analizzare la situazione.
Innanzitutto, lungi da me dal dare lezioni, fare la morale ma soprattutto provare a spiegare gli intrecci del controverso viaggio attraverso il regno quantico. È un compito che lascio agli smanettoni.
Troppe domande.
Tra le tante domande fioccate nel web, ne poniamo una semplice, che si estende al mondo cinematografico così come ad ogni altra forma d’arte: quanto è necessario comprendere per poter apprezzare?
Per molti spettatori è importante che la trama sia lineare, riuscendo a trovare una collocazione ad ogni frammento narrativo.
Come riportai nella mia recensione, la trama di Endgame può risultare confusionaria. Districarsi è complicato. Avengers è stato accusato di avere delle falle narrative.
Trovare spiegazioni è naturale purché non divenga un’ossessione. A volte la domanda a cui dobbiamo rispondere è: il film mi è piaciuto?
Un approccio estremamente analitico può minare quel processo spontaneo che conduce lo spettatore a divertirsi, a emozionarsi, a distaccarsi dalla realtà.
Essendo un film sui supereroi, appartenente al fantastico, talvolta si deve metabolizzare qualche incongruenza con la nostra visione di realtà.
Se ciò non accade, è più difficile lasciarsi coinvolgere. Di conseguenza, si crea un distacco tra lo spettatore e il film.
Spero comunque che chiunque cerchi risposte le abbia trovate. Non da me però.
“Non è come il fumetto”
Pur provenendo dal mondo dei fumetti, il Marvel Cinematic Universe ha creato una storyline discostata dalla narrazione canonica.
Sono due strade che proseguono parallelamente, influenzandosi reciprocamente.
Riportare che il film non si attiene ai fumetti significa ignorare questa diversificazione. La natura dei supereroi è stata mantenuta ma, come è accaduto nei fumetti, i personaggi e gli eventi si evolvono, si adattano ad un nuovo contesto narrativo e alle esigenze del pubblico, così come nel mondo cinematografico.
Endgame è stato criticato da alcuni spettatori per la mancanza di coerenza verso il fumetto, in particolare per la caratterizzazione di alcuni interpreti.
Esattamente, di quale fumetto parliamo? A cosa ci riferiamo?
È davvero necessario rispettare ciò che viene fedelmente riportato su carta?
Possiamo invece apprezzare storie inedite, reinterpretate. Lo spettatore è legato ad un concetto canonico e tradizionale dei supereroi ed alcuni hanno difficoltà ad integrare dei cambiamenti rispetto ciò che per loro rappresenta. Ed è qui che si creano delle incongruenze.
Complessi di inferiorità.
Una scena che ha fatto discutere è stato il tributo a tutte le supereroine del Marvel Universe. Nella sua brevità, alcuni gli hanno dato una collocazione ideologica marcatamente femminista.
Cercando di contenere la discussione, perché ciò dovrebbe disturbare lo spettatore? Ma soprattutto, dov’è il problema?
Finché si categorizzeranno delle scelte o delle scene, si crea una diversificazione che presumibilmente neanche sussisteva, evidenziata da chi sostiene la necessità di dover accontentare una fetta di pubblico che ostenta questa emancipazione.
I personaggi femminili rappresentati nei film Marvel sono innanzitutto donne, dotate di poteri e talenti straordinari. Così come lo sono gli interpreti maschili.
Ciò che però li rende straordinari è la loro umanità, tra fragilità e debolezze, sentimenti ed ideali.
Le disparità le vediamo fintanto che siamo mossi dalla malizia. Molti hanno reclamato una disparità nell’esaltazione (forzata) del potere alle donne, in una sequenza infinitesimale per 3 ore di film.
Sono ragionamenti ancor più cervellotici delle diramazioni narrative relative al mondo quantico.
E credo che dopotutto, sarebbe meglio che alcune menti si impegnassero su altre questioni piuttosto che sentirsi minacciati dallo sguardo risoluto di Captain Marvel.
Statemi bene.