Nintendo Switch Online: perché tante critiche?

Nintendo ha lanciato il suo servizio online settimana scorsa, tra perplessità e curiosità da parte dell’attenta comunità videoludica.

I giocatori non si sono risparmiati critiche in questi primi giorni di esordio.
Da cosa sono scaturite?

Cerchiamo di analizzarlo insieme, commentando i servizi che ha deciso di offrire Nintendo ai suoi utenti.

nintendo_switch_parental_controls-0-1620x1080

Parto con una provocazione:
Introdurre un servizio a pagamento è ciò di più anti-Nintendo che Nintendo stessa potesse fare. Questa conformazione, che non è altri che un adeguamento ai tempi, doveva prima o poi avvenire laddove la concorrenza di Sony e Microsoft propone già da tempo un abbonamento per usufruire dei contenuti di gioco in rete.

Effettuare questo passo significa cedere ad un processo inevitabile in cui Nintendo sente di dover monetizzare, strutturando un servizio che sia conforme alle esigenze dei suoi utenti – e dunque, giustificandone il pagamento.

Con ciò che attualmente il servizio propone, è giustificato imporre un costo mensile?

Bè, non proprio.

Il progetto venne già rimandato a ridosso del 2018, quando si parlò di un suo ipotetico lancio ad inizio anno.
Successivamente, l’ufficializzazione che Nintendo avrebbe atteso Settembre prima di avviare il servizio online.
Analizzando ciò che è stato proposto, ci si chiede come siano stati impiegati questi 9 mesi che ci hanno separati dal rinvio.
È possibile che Nintendo non avesse le idee chiare al riguardo, o che volesse attendere il momento più propizio per giustificare l’introduzione a pagamento di un servizio finora gratuito, considerando i rilasci nei prossimi mesi di Super Smash Bros. Ultimate e Pokémon Let’s Go, Eevee!/Let’s Go, Pikachu!.

price
Nintendo si è voluta mettere in gioco con dei prezzi decisamente competitivi. Basterà per convincere gli utenti ad abbonarsi?

 

 

Il cloud è stato l’elemento più discusso. Per chi non lo sapesse, è una memoria supplementare offerta da Nintendo per archiviare online i propri salvataggi.
Piuttosto utile, considerando che lo spazio non basta mai.
Ma nel momento in cui si disdice l’abbonamento, come si fa?
Sembrerebbe che quei salvataggi diventano inaccessibili fintanto che non si è più beneficiari del servizio.
Ciò significa che, non potendo accedere ad essi, non potremmo recuperare i nostri progressi nei titoli a cui stiamo giocando.
Un vincolo che Nintendo doveva evitare di creare. Inoltre, non tutti i titoli sono compatibili (notare l’assenza di Splatoon 2 e i prossimi titoli Pokémon).

Molti giocatori hanno riscontrato un servizio non proprio efficiente durante le loro esperienze online ai titoli che usufruiscono del gioco in rete (Mario Kart 8 Deluxe, Splatoon 2, Arms etc.); sostanzialmente, Nintendo non sta offrendo nulla che non fosse già gratuito prima.

Ciò che effettivamente manca è un sistema che supporti la possibilità di comunicare tra i giocatori attraverso Switch.
Piuttosto, Nintendo ha preferito creare un app che permetta ai suoi utenti di rimanere in contatto durante il gioco. Scelta che definirei addirittura “troppo Nintendo”, ma comunque conforme alle sue politiche di tutela per gli utenti, soprattutto i più piccoli, in modo che si eviti di entrare direttamente in contatto con degli estranei. Sono concetti romantici ma che suonano però obsoleti nel 2018.
La stessa Wii U aveva un sistema di comunicazione che permetteva addirittura la videochiamata attraverso il gamepad, senza considerare inoltre il Miiverse

Anziché scaricare l’app, tanto vale usufruire dei servizi di messaggistica disponibili per smartphone o altri dispositivi.

Uno (se non IL) motivo per cui c’è seriamente da prendere in considerazione la possibilità di iscriversi al servizio è l’accesso alla libreria NES.
20 titoli selezionati per una line-up che si arricchirà mensilmente con altri giochi appartenenti alla prima console casalinga di Nintendo.
Già ad Ottobre ne verranno introdotti altri, rivelando le gradite aggiunte per il resto del 2018.
Un’occasione ghiotta per riscoprire le origini del Famicom.
Nintendo ha inoltre introdotto il multiplayer locale e online per rivivere nuove emozioni con i titoli del passato.
Un’autorefenzialità che Nintendo può permettersi – ed era davvero ora! – per preservare e rendere accessibile la sua ricca storia videoludica.

I contenuti esclusivi di cui potranno beneficiare gli abbonati sono delle chicche apprezzate ma sembrano rivolte per lo più agli aficionado più incalliti che possono permettersele.
I controller wireless del NES potrebbero diventare oggetti del desiderio da parte dei giocatori più nostalgici, ma il loro prezzo non è particolarmente allettante, considerando che è possibile impiegarli soltanto per i titoli NES.
L’accesso a sconti esclusivi rimarcherebbe ciò che è già proposto agli utenti Sony del Plus e del Live su Microsoft.

Le critiche giunte finora sono state un po’ troppo aspre e affrettate nei confronti di Nintendo.
Il servizio deve essere sicuramente migliorato ed implementato ma io credo Nintendo stia cercando di offrire il meglio ai suoi giocatori.
Ciò che è contestabile riguarda alcune scelte che vincolano Nintendo in un concetto desueto ed idilliaco di servizio online, che idealmente funzionerebbe ma che lascia insoddisfatti molti dei suoi utenti per ciò che propone.
Complessivamente, mi ritengo soddisfatto di questa prima settimana di prova ma è pur vero che da Nintendo, soprattutto dopo tanta attesa, ci si aspettasse di più; forse molti non perdonano alcune magagne emerse sinora.
C’è comunque tempo per rispondere alle esigenze di una utenza che si è notevolmente ampliata rispetto alla generazione precedente e che, oramai, in casa non ha soltanto console Nintendo.