Le top (inutili) della domenica: i 15 nemici di Super Mario preferiti (eccetto Bowser)

Con più di una storia trentennale alle spalle, l’idraulico baffuto ha dovuto affrontare miriadi di nemici diversi che lo dividevano dalla Principessa Peach, in perenne condizione di rapimento.

La domandona di questa ennesima giornata estiva è: Quali sono gli sgherri di Bowser più memorabili? Ma parlo anche dei cazzilli che circolano per il Regno dei Funghi, non necessariamente i boss della fungia.

Non avendo nulla da fare in questa giornata di bighellonamento, mi sono dilettato in una top 15. Tanta è la noia. Ho rovistato tra tutti i giochi di Super Mario facendo una cernita dei nemici più buffi, nostalgici, ostici e particolari.

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Alcuni da cui ho tratto ispirazione. Non sono tutti ma accontentatevi.

 

 

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15) Rex (Super Mario World)

Il primo dei poracci ad essere inserito nella top è Rex, sfigato dinosauretto più coriaceo di quel che sembra. Saltandogli in testa, uno si aspetta che schiatti. E invece no.
Lui continua a sgambettare, recidivo, ma schiacciato a metà.

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Starà a voi decidere se lasciarlo vivere in questa miserabile condizione oppure dargli l’ulteriore colpo di grazia rizompandogli addosso.

 

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14) Mouser (Super Mario Bros. 2 aka Super Mario USA)

Mouser è un pezzentissimo boss del controverso Super Mario Bros 2 che, di stranezze, ne ha tirate fuori parecchie (ed è per questo che lo adoro), tanto che si potevano permettere di mettere un topo con gli occhiali da sole (capirete tra poco perché li indossava, non solo per apparire più ganzo) che aveva delle catapulte al posto delle mani, considerata la velocità con cui lanciava le bombe.
Ad ogni esplosione, si incorre in un attacco epilettico dato l’effetto sparaflashoso che generavano (spiegato il motivo degli occhiali).
Questo maledetto andava ripagato con la stessa moneta, rilanciandogli le sue stesse bombe appresso (facendogliele esplodere in faccia, possibilmente)


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13) Blargg (Super Mario World)

Non lasciatevi trarre in inganno dalla sua espressione da beota: Blargg è uno tosto.

Il suo compito è quello di mordervi le chiappe quando attraverserete la magione di Bowser.

Se tu che ora starai leggendo questo entusiasmante articolo devi aspettare 3 ore per farti il bagno al mare dopo aver mangiato prosciutto e melone, Blargg può nuotare nella lava anche dopo aver trangugiato una peperonata e sgargarozzato chinotto ghiacciato, in barba alla congestione.

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Dopo la sua prima apparizione in Super Mario World, non sorprende che Blargg sia stato richiamato dal boss con il guscio a spilli per sguazzare ancora nei fiumi di lava, a difesa del suo castello. Neanche il tempo di fare domanda all’INPS per la disoccupazione.
Molteplici le sue comparse, anche nelle avventure più recenti:

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Super Mario Galaxy

 

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Super Mario 3D World

 

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E anche in Yoshi’s Island

Ma il nostro preferito è sempre quello originale:

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Col suo sensualissimo strabismo di Venere

 

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12) Super Koopa (Super Mario World)

È un aereo? Una tagliatella volante? No, è Super Koopa!
Dotati di mantello, un Koopa non potrebbe volare, ma lui non lo sa e vola lo stesso.
Sfreccia tra i cieli del Regno dei Funghi in canotta, senza mutande, col suo fisico da giocatore di bocce.
Acciaccandolo, non solo infrangeremo il sul sogno facendolo tornare ad essere un normalissimo Koopa, ma potremo acquisire uno dei power up più fighi del mondo di Super Mario:

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‘a piuma!

Che ci permetterà di svolazzare a nostra volta per tutto il livello!
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11) Hooktail (Paper Mario: Il Portale Millenario)
Hooktail (meglio conosciuta da noi mangiatori di spaghetti come Crimilde) è una draghessa che terrorizza gli abitanti di Borgofiore, tranquilla cittadina popolata dai Koopa che se la fanno nel guscio al sol pensiero che arrivi lei a far merenda.
Ovviamente interverrà Mario per risolvere la faccenda, arruolando Koops (italianizzato in Koopaldo) per far capire alla draghessa che mangiare tartarughe non è etico e che risultano pesanti la sera per la digestione.
Il dettaglio curioso è che Hooktail, apparentemente invincibile, ha un impensabile punto debole: il gracidio di una rana.

 

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10) Chargin’ Chuck (Super Mario World)

Come una vera squadra di football, i Chargin’ Chuck si dividono in ruoli per tentare di intralciare la nostra scampagnata nel Regno dei Funghi.
C’è chi corre, chi zompa; chi, confuso, ci lancia palle da baseball (!?)
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La loro disorganizzazione e tenacia li porta ad essere uno dei nemici più duttili delle avventure bidimensionali di Super Mario, considerando la quantità di ruoli che ricoprono.
Dopo lunghi anni di assenza dai verdeggianti prati in cui rincorrerci e azzardare improbabili schemi, la squadra di football è tornata per romperci gli zebedei anche in Super Mario 3D World:

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Addio Toad.

 

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9) Sumo Bros. (Super Mario World)
Con la loro possenza fisica, i Sumo Bros. fanno tremare tutto battendo un piede in terra, generando una scossa tellurica che bloccherà i vostri movimenti (un po’ come accadeva con i Martelkoopa incicciottati in Super Mario Bros. 3).
Espressione serissima e una dieta a base di spezzatino con i fagioli e cucchiaiate di strutto hanno permesso a questi Koopa di essere potentissimi rispetto agli altri debosciati.
Si segnalano altre apparizioni più recenti, sempre in splendida forma:

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Qui immortalato in tutta la sua magnificenza.

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8) Phanto (Super Mario Bros. 2 aka Super Mario USA)

Se avete avuto un brivido lungo la schiena vedendo l’immagine, sappiate che non siete i soli. Phanto ha generato un’ondata di terrore in tutti i giocatori di Super Mario.
Custode di ogni chiave del gioco, si risveglia appena tenterete di sottrargliela, dandovi la caccia finché non mollate ciò che gli avete rubato. La sua ricerca spasmodica e i movimenti improvvisi lungo tutto lo schermo lo rendono uno dei nemici più imprevedibili che l’idraulico baffuto abbia mai incontrato.
Il suo ghigno vi darà notti insonni, facendovi mettere a letto con la luce accesa, stretti al vostro peluche di Yoshi. O-ovviamente non parlo di me.

7) Big Bertha (Super Mario Bros. 3)

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La pesciona (per noi è una lei) del terzo mondo in Super Mario Bros. 3 guizza incessantemente sul fondo marittimo in attesa di divorarvi in un sol boccone. L’ansia che genera e la necessaria prontezza di riflessi richiesta per schivare i suoi assalti la rendono una nemica infamella da affrontare.

Attualmente è anche ottava tra i personaggi più sensuali di Super Mario. Ma questa è un’altra storia che riserviamo per un altro articolo da sfoderare in un’altra inutile giornata a cui tenteremo di dare un senso.

6) Angry Sun (Super Mario Bros. 3)

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Alzando gli occhi al cielo in questa rovente giornata di Luglio, verrete accecati ed abbrustoliti dai prepotenti raggi solari dell’Angry Sun.

A differenza di quello appartenente al nostro Sistema Solare, il sole in Super Mario Bros. 3 è incazzatissimo e cercherà di ustionarvi le chiappe flosce agitandosi per tutto lo schermo con assalti frontali per poi tornare in cielo e ripiombare su di voi per squagliarvi. 

Dopo che venne scongiurata la sua presenza nel diabolico editor di Super Mario Maker, Nintendo ha deciso che l’incubo fiammeggiante doveva tornare per terrorizzarci di nuovo nel recente Super Mario Maker 2.

Il design è raccapricciante:

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Sì indaga ancora su cosa gli sia successo.

 

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5) Lakitu (Super Mario Bros.)

Non fatevi abbindolare da quella faccia pacioccosa e gli occhiali da rincitrullito: questo nerd vi farà dannare.

Lakitu fa la sua comparsa nel primo Super Mario Bros, svolazzando a bordo della sua nuvoletta tra i cieli pixellosi. Da codardo quale è, vi lancerà dei gusci spinosi tenendo il deretano lontano dagli scarponi dell’idraulico baffuto, a bordo della sua nuvoletta. Ciò non basterà per scamparla: potrete fottere Lakitu raggiungendo un spazio elevato per fargli assaggiare le vostre suole. In compenso, potrete anche fregargli la nuvoletta e completare il livello in volo.

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Il quattrocchi cercherà il riscatto nelle avventure successive, ma con scarse probabilità di successo.

Deluso dalle sue prestazioni, Bowser deciderà di affidargli altri compiti. Facendo parte del club audiovisivo, Lakitu coprirà il ruolo che maggiormente si confà alle sue caratteristiche da nerd: cameraman, esordendo in Super Mario 64.

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La sua carriera decolla (letteralmente) venendo confermato in Mario Kart 64, occupandosi dell’avvio delle gare e ripescando dall’oblio tutti quei piloti sventurati finiti fuori pista.

Innumerevoli le sue presenze nel franchise Nintendo, trovando spazio nelle rappresentazioni sportive e party game senza però rinunciare al fracassamento dei maroni apparendo sporadicamente come nemico. Giusto per spaccargli di nuovo gli occhiali.

 

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4) Rawk Hawk (Paper Mario: Il Portale Millenario)

Il cazzutissimo Rawk Hawk fa parte del variegato compendio di antagonisti presenti nel mondo di Paper Mario. Con l’alter-ego “The Great Gonzales”, il nostro idraulico cartaceo dovrà effettuare una scalata al successo partendo dai bassifondi più infimi del wrestling, fino alla proclamazione che lo porterà a sfidare il campione.

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Petto villoso, atteggiamento spaccone e potenza di percosse sono le tre caratteristiche che contraddistinguono “The Feral Nuclear Reactor” Rawk Hawk!

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3) Birdo (Super Mario Bros. 2)

Scrivere di Birdo ci porta ad aprire uno dei fascicoli più scottanti dell’archivio segreto di Nintendo. In quel brodo primordiale chiamato Super Mario Bros. 2, lo sputatore di uova è certamente uno degli elementi più controversi per un titolo che ha comunque saputo offrire una sfilza di personaggi che manco con La fabbrica dei mostri potevi partorirli.

Birdo ha riscosso un insospettabile successo. Oggi la troviamo ancora presente in innumerevoli giochi Nintendo in tutta la sua disagevole presenza. Fascino da Platinette infiocchettata e un po’ diva alla Marini che ti fa inevitabilmente simpatizzante per lei, Birdo ha conquistato i cuori di tutti, come solo una vera star sa fare.

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2) Koopa Bros. (Paper Mario)

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Così ridicoli e tenaci che è impossibile non premiarli su un podio d’onore.

I Koopa Bros. cercheranno di romperci le uova nel paniere facendo la loro comparsa con coreografie sgargianti e ridicole pose da Power Rangers.

Starà a noi parcheggiare le nostre scarpe antinfortunistiche nei loro gusci smandrappati.

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1) Wart (Super Mario Bros. 2)

Data l’assenza di Bowser, ci serviva un grande cattivone che potesse fare le sue veci. Wart è il perfetto antagonista sostitutivo di cui avremmo voluto sapere e vedere di più nel corso della storia del Nintendoverso. Strano che anche lui sia appartenente al mappazzone stroboscopico di Super Mario Bros. 2.

 

Il regale rospone ci vomita addosso bolle con la stessa cadenza di fuoco di un millennials che beve la sua prima Corona e fa uscire il meglio di sé a fiotti. Wart però non è furbissimo ad affrontarci in un sottorraneo munito di fabbrica genera-frutta in un gioco in cui zucche e altre diavolerie estirpabili dall’erba sono l’arma principale.

Dopo la sua disfatta, Wart è desaparecido. È stata così forte la batosta oppure l’antagonismo con Bowser lo ha schiacciato? Ci vorrebbe puntatone di Meteore. Noi intanto lo piazziamo primo, sperando che i piani alti di Nintendo leggano l’articolo.

 

Qui si conclude la nostra mozzafiatante top 15. Abbiamo escluso volutamente i nemici più canonici optando per le varianti più bizzarre e memorabili.

Non è detto che anche loro non possano trovare uno spazio sul nostro blog, se ci andrà. 

 

 

NES su Nintendo Switch: classifichiamo i 20 titoli disponibili (prima parte)

Una delle novità più esaltanti del nuovo servizio online di Nintendo Switch è la possibilità di giocare a 20 classici per NES direttamente sulla nostra console.
Nintendo promette di ampliare la line-up a disposizione dei giocatori, rivelando già i prossimi innesti che verranno inseriti ogni mese.
Accessibili senza dover attuare alcun download, la piattaforma di supporto necessita di un collegamento online e di effettuare il login “di tanto in tanto” per mantenere il servizio attivo.

Ma come si sono mantenuti i titoli per NES? Ad oggi, quali risultano essere i più accessibili e fruibili, a distanza di oltre 30 anni dal loro rilascio?

Dopo una settimana di full immersion nel passato, siamo pronti a stilare la nostra top!

Premessa: l’ordine in cui sono classificati i titoli è del tutto personale e valuta per il più il fattore giocabilità odierno, oltre a considerare la loro importanza storica.

 

20) Baseball (1985)

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Il baseball è uno degli sport più popolari in Giappone nonché il più seguito negli Stati Uniti. Tale è il suo successo che Nintendo decise di rilasciare Baseball al lancio della sua console.
Purtroppo questa trasposizione per NES parla un linguaggio che per noi, provenienti da un’altra cultura sportiva, è difficile comprendere. Nella sua semplicità, il titolo Nintendo riesce ad essere piuttosto tecnico risultando però difficile da decriptare se non si conoscono le regole dello sport.
L’assenza di strategia, senza alcuna caratterizzazione particolare per i giocatori e le squadre (senza licenza) rende il titolo privo di appeal e coinvolgimento.
Provenendo dall’immediatezza di Wii Sports, è difficile riuscire ad approcciarsi a Baseball con la stessa nonchalance ed immediatezza.
Gli appassionati potranno sicuramente apprezzare come Nintendo riuscì ad emulare lo sport sulla sua console 8 bit.

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19) Soccer (1985)

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Altro titolo sportivo a finire in coda alla nostra top.
Potenzialmente, un gioco di calcio poteva offrire parecchie emozioni ed ore di divertimento.
Invece, Soccer è estremamente LENTO, tale da renderlo più una partita a Subbuteo che una simulazione videoludica.
Solo 7 nazionali selezionabili (tra l’altro, manca l’Italia…) e 5 giocatori per squadra (+ il portiere) rendono insoddisfacente ed incompleta l’esperienza di gioco.
Soltanto due interazioni con il pallone: passaggio e tiro. Difficile differenziare entrambi i comandi dato che la palla viene calciata inconcludentemente.
Nessun controllo sui movimenti del giocatore a cui viene lasciato libero arbitrio alla CPU.
La sensazione è che sia una versione di Hockey (che troverete scorrendo sotto), però più fiacca e noiosa.
Nessun effetto audio o musica a tentare di rendere più coinvolgente un titolo per cui difficilmente riuscirete a trovare dei motivi per giocarci.

Momento migliore: la schermata di selezione di un altro gioco.

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18) Tennis (1985)

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Tennis è appartenente alla serie di titoli sportivi – sviluppati da Nintendo – che prolificavano su NES, spaziando in tutte le discipline e categorie.
A distanza di 30 anni, l’azione sul green risulta essere tediosa e poco esaltante, richiedendo una precisione ed un tempismo nel colpir la palla che potrebbe mettere in imbarazzo i curiosi avventori del retrogaming, fallendo una battuta o non riuscendo a rispondere allo swing avversario.
Incrementando la difficoltà non si riesce a ragionare più, rendendo la pallina imprendibile, venendo bersagliati spesso dalle sciabolate del vostro sadico rivale pixelloso che vi sparerà addosso colpi micidiali ed infami.
Giocato con un amico, può risultare sicuramente più divertente, condividendo le gaffe e superando l’imbarazzo relativo alle proprie incapacità.

Momento migliore: Super Mario come giudice della partita!

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17) Pro Wrestling (1986)

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Nella carrellata di titoli sportivi, Nintendo decise di portare l’azione sul ring anche su NES.
Selezionando sei diversi lottatori (piuttosto eccentrici), potrete darvele di santa ragione tra le corde, mazzolandovi tra calci, pugni e qualche proiezione per schiacciare a terra il vostro avversario. Le botte possono spostarsi anche fuori dal ring, scaraventando il vostro avversario oltre la terza corda – ma occhio al conteggio dell’arbitro (!!).
Lasciate da parte la tecnica: Pro Wrestling è puramente arcade! Vince chi smanetta più velocemente con levette e pulsanti.
Rooster ristretto e l’assenza di tag team o altre stipulazioni speciali possono rendere il titolo ripetitivo dopo una manciata d’incontri… in quel caso, meglio chiamare un amico per fracassarlo di mazzate a 8 bit!

Momento migliore: “A WINNER IS YOU!” è pura nostalgia, nato da un ingenuo errore di traduzione.

 

16) Double Dragon (1988)

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Prima che mi vengano lanciati dei pomodori, accompagnati da frasi ingiuriose, è bene fare una precisazione: il mito di Double Dragon è indiscutibile.
Il classico da bar ha trovato su NES la sua casa con una fortunosa serie di titoli di gran successo.
Ma questa prima trasposizione sulla console Nintendo aveva i suoi limiti.
Il primo è l’assenza del coop, che di per sé rende imperdonabile questa conversione casalinga.
Il secondo è la presenza massima di due nemici su schermo (dello stesso tipo, tra l’altro), dovute alle ristrettezze hardware dell’epoca.
Questi due fattori compromettono in (gran) parte l’esperienza di gioco per come abbiamo saputo originariamente apprezzarla sul cabinato.
Ciò non toglie che imprimere un classico arcade su cartuccia è un’impresa ardua e, seppur con le sue ristrettezze, è comunque possibile godersi i pestaggi per strada, purtroppo senza un nostro amico a darci man forte.
In attesa dell’aggiunta degli altri sequel della serie, potremmo comunque goderci l’originale Double Dragon, anche se un certo River City Ransom risulta essere ben più accattivante.

15) Mario Bros. (1986)

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Prima che vi prenda un attacco di tachicardia e chiudiate il blog indignati, questo NON È Super Mario Bros. bensì il suo predecessore.
Prima di salvare la Principessa Peach dalle grinfie di Bowser, Mario era un semplice idraulico che doveva compiere il suo lavoro, cappottando tartarughe ed altre creature che fuoriuscivano dalle tubature, schiacciandole poi con un salto. Qui troverete tutti elementi ben noti alla serie dedicata al nostro eroe baffuto.
Mario Bros. è un classico arcade che trova accoglienza su NES soltanto dopo il successo della sua prima avventura bidimensionale nel Regno dei Funghi.
Ad oggi, la sua funzione è per lo più ai fini storici, interessando agli aficionado più nostalgici che all’epoca andavano al bar per passare i pomeriggi al cabinato.
Concedersi qualche partita è comunque d’obbligo, anche se difficilmente decidere di spender il vostro tempo negli umidi sotterranei di Mario Bros. sapendo che avete a vostra disposizione Super Mario Bros. e Super Mario Bros. 3.

Momento migliore: utilizzare il POW facendo cappottare tutti i nemici su schermo (è anche il primo gioco in cui appare Luigi!)

14) Ice Hockey (1988)

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La prima ondata di titoli sportivi su NES non fu particolarmente fortunata.
Hockey rappresenta però un’eccezione.
Il gioco risulta essere sorprendentemente fluido e fruibile tutt’oggi, con parecchie animazioni che arricchiscono l’esperienza.
Non possono mancare le zuffe tra le due squadre con la possibilità che diventino megarisse in cui tutti i giocatori in campo si litigano il dischetto, in una sovrapposizione di pixel in cui bisogna smanettare con i tasti per averla vinta – previa squalifica dell’arbitro.
È possibile comporre la squadra a proprio piacimento, selezionando tre diversi tipi di giocatori in base alle vostre preferenze: c’è lo smilzo, più agile ma vulnerabile ai contrasti; il grassottello, perfetto per accaparrarsi il dischetto con la sua prestanza fisica, risultando però più lento nei movimenti; il giocatore di corporatura media, equilibrato in tutte le statistiche.
Seppur ciò, il gioco risulta esser limitato per avere solo quattro elementi per squadra + il portiere (nell’hockey sono 6 i giocatori) e soltanto 6 nazionali selezionabili (tra cui però c’è l’URSS…!).
Hockey mette a disposizione diversi livelli di difficoltà, potendo velocizzare anche l’azione: renderà il gioco un flipper sul ghiaccio!

L’assenza di Blade of Steel lascia la strada spianata ad Hockey, sperando comunque di vedere anche il titolo Konami per sferragliamenti sui ghiaccio ad 8 bit.

Momento migliore: alla fine del secondo quarto, arrivano i spazzaneve guidati da dei tipi con la maschera di Jason. Spooky!

 

13) Donkey Kong (1985)

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Donkey Kong è il classico dei classici.
Prima che Mario fosse tale e che la Principessa Peach facesse la sua comparsa, il nostro idraulico baffuto era conosciuto come Jumpman e la prima donzella ad esser salvata fu Pauline (tornata su Super Mario Odyssey come sindaca di New Donk City) dalle grinfie dello scimmione Donkey Kong.
Saltando barili e salendo scale, Mario deve raggiungere la cima delle impalcature andando in soccorso della sua prima fiamma.
Seppur sia indiscutibile la sua storia e indubbio il suo fascino retrò, Donkey Kong sente l’inesorabile peso degli anni sulle sue scimmiesche spalle, robuste per sorreggere ancora 100 di questi anni.
Questa conversione per NES ha soltanto 3 livelli (rispetto ai 4 livelli presenti su cabinato) e l’assenza del leggendario intro, il che non la rende la versione più fedele del primate a 8 bit.

Momento migliore: acciuffare il martello e iniziare a sfasciare i barili lanciati da Donkey Kong!

 

12) Ice Climber (1985)

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Ice Climber è per lo più conosciuto per la presenza di Popo e Nana nel rooster di Super Smash Bros. Melee, ma prima di martellare gli altri eroi Nintendo nel picchia-picchia per Gamecube, il dinamico duo impellicciato si prodigava in eroiche scalate tra i ghiacci.
L’incipit è alquanto strano: un condor gigante ha rubato i vostri ortaggi disseminandoli tra i picchi innevati. Starà a voi recuperarli, saltando su piattaforme, spaccando blocchi di ghiaccio e prendendo a martellate buffi animaletti che tenteranno di ostacolare la vostra impresa.
Giunti in cima, avrete 40 secondi di tempo per recuperare quante più verdure possibili, tra lattughe e melanzane.
Fate attenzione però: se cadrete il bonus finirà immediatamente.
I salti di Popo e Nana sono sorprendentemente alti, funzionando più per la loro verticalità: scivolare dalle piattaforme o intruppare sui soffitti di ghiaccio vi porterà a figure barbine.
Ice Climber è un giochino carino nella sua essenzialità ma che oggi appare piuttosto datato. È comunque un simpatico intrattenimento, perfetto per concedersi qualche partita in completa spensieratezza.

11) Ghost’n Goblins (1986)

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Le origini delle bestemmie.
Odierete Ghost’n Goblins. È ESTREMAMENTE DIFFICILE, ancor più delle sue future proliferazioni.
Due colpi e siete morti. Nessun doppio salto. RARISSIMA possibilità di riacquisire l’armatura dopo averla persa.
Poter salvare i propri progressi in qualsiasi momento, con la funzionalità integrata da Switch, potrebbe evitarvi una gastrite, anche se dovete comunque esser pronti a ripetere la stessa sequenza fino alla nausea.

Ghost’n Goblins possiede delle meccaniche di gioco infami, ma che lo rendono avvincente e competitivo.

Andare in giro in mutande a combattere zombie nei cimiteri è un piacere perverso e tragicomico che nessun altro gioco potrà concedervi (oddio, forse Maximo sì)

Solo per i giocatori più hardcore e masochisti.

Momento migliore: Il vero finale che non riuscirete mai a vedere.

E con questo, finiamo la nostra prima parte dedicata ai classiconi Nintendo.
Se la nostalgia vi sta attanagliando, cliccate qui per la seconda parte!

 

 

 

Nintendo Switch Online: perché tante critiche?

Nintendo ha lanciato il suo servizio online settimana scorsa, tra perplessità e curiosità da parte dell’attenta comunità videoludica.

I giocatori non si sono risparmiati critiche in questi primi giorni di esordio.
Da cosa sono scaturite?

Cerchiamo di analizzarlo insieme, commentando i servizi che ha deciso di offrire Nintendo ai suoi utenti.

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Parto con una provocazione:
Introdurre un servizio a pagamento è ciò di più anti-Nintendo che Nintendo stessa potesse fare. Questa conformazione, che non è altri che un adeguamento ai tempi, doveva prima o poi avvenire laddove la concorrenza di Sony e Microsoft propone già da tempo un abbonamento per usufruire dei contenuti di gioco in rete.

Effettuare questo passo significa cedere ad un processo inevitabile in cui Nintendo sente di dover monetizzare, strutturando un servizio che sia conforme alle esigenze dei suoi utenti – e dunque, giustificandone il pagamento.

Con ciò che attualmente il servizio propone, è giustificato imporre un costo mensile?

Bè, non proprio.

Il progetto venne già rimandato a ridosso del 2018, quando si parlò di un suo ipotetico lancio ad inizio anno.
Successivamente, l’ufficializzazione che Nintendo avrebbe atteso Settembre prima di avviare il servizio online.
Analizzando ciò che è stato proposto, ci si chiede come siano stati impiegati questi 9 mesi che ci hanno separati dal rinvio.
È possibile che Nintendo non avesse le idee chiare al riguardo, o che volesse attendere il momento più propizio per giustificare l’introduzione a pagamento di un servizio finora gratuito, considerando i rilasci nei prossimi mesi di Super Smash Bros. Ultimate e Pokémon Let’s Go, Eevee!/Let’s Go, Pikachu!.

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Nintendo si è voluta mettere in gioco con dei prezzi decisamente competitivi. Basterà per convincere gli utenti ad abbonarsi?

 

 

Il cloud è stato l’elemento più discusso. Per chi non lo sapesse, è una memoria supplementare offerta da Nintendo per archiviare online i propri salvataggi.
Piuttosto utile, considerando che lo spazio non basta mai.
Ma nel momento in cui si disdice l’abbonamento, come si fa?
Sembrerebbe che quei salvataggi diventano inaccessibili fintanto che non si è più beneficiari del servizio.
Ciò significa che, non potendo accedere ad essi, non potremmo recuperare i nostri progressi nei titoli a cui stiamo giocando.
Un vincolo che Nintendo doveva evitare di creare. Inoltre, non tutti i titoli sono compatibili (notare l’assenza di Splatoon 2 e i prossimi titoli Pokémon).

Molti giocatori hanno riscontrato un servizio non proprio efficiente durante le loro esperienze online ai titoli che usufruiscono del gioco in rete (Mario Kart 8 Deluxe, Splatoon 2, Arms etc.); sostanzialmente, Nintendo non sta offrendo nulla che non fosse già gratuito prima.

Ciò che effettivamente manca è un sistema che supporti la possibilità di comunicare tra i giocatori attraverso Switch.
Piuttosto, Nintendo ha preferito creare un app che permetta ai suoi utenti di rimanere in contatto durante il gioco. Scelta che definirei addirittura “troppo Nintendo”, ma comunque conforme alle sue politiche di tutela per gli utenti, soprattutto i più piccoli, in modo che si eviti di entrare direttamente in contatto con degli estranei. Sono concetti romantici ma che suonano però obsoleti nel 2018.
La stessa Wii U aveva un sistema di comunicazione che permetteva addirittura la videochiamata attraverso il gamepad, senza considerare inoltre il Miiverse

Anziché scaricare l’app, tanto vale usufruire dei servizi di messaggistica disponibili per smartphone o altri dispositivi.

Uno (se non IL) motivo per cui c’è seriamente da prendere in considerazione la possibilità di iscriversi al servizio è l’accesso alla libreria NES.
20 titoli selezionati per una line-up che si arricchirà mensilmente con altri giochi appartenenti alla prima console casalinga di Nintendo.
Già ad Ottobre ne verranno introdotti altri, rivelando le gradite aggiunte per il resto del 2018.
Un’occasione ghiotta per riscoprire le origini del Famicom.
Nintendo ha inoltre introdotto il multiplayer locale e online per rivivere nuove emozioni con i titoli del passato.
Un’autorefenzialità che Nintendo può permettersi – ed era davvero ora! – per preservare e rendere accessibile la sua ricca storia videoludica.

I contenuti esclusivi di cui potranno beneficiare gli abbonati sono delle chicche apprezzate ma sembrano rivolte per lo più agli aficionado più incalliti che possono permettersele.
I controller wireless del NES potrebbero diventare oggetti del desiderio da parte dei giocatori più nostalgici, ma il loro prezzo non è particolarmente allettante, considerando che è possibile impiegarli soltanto per i titoli NES.
L’accesso a sconti esclusivi rimarcherebbe ciò che è già proposto agli utenti Sony del Plus e del Live su Microsoft.

Le critiche giunte finora sono state un po’ troppo aspre e affrettate nei confronti di Nintendo.
Il servizio deve essere sicuramente migliorato ed implementato ma io credo Nintendo stia cercando di offrire il meglio ai suoi giocatori.
Ciò che è contestabile riguarda alcune scelte che vincolano Nintendo in un concetto desueto ed idilliaco di servizio online, che idealmente funzionerebbe ma che lascia insoddisfatti molti dei suoi utenti per ciò che propone.
Complessivamente, mi ritengo soddisfatto di questa prima settimana di prova ma è pur vero che da Nintendo, soprattutto dopo tanta attesa, ci si aspettasse di più; forse molti non perdonano alcune magagne emerse sinora.
C’è comunque tempo per rispondere alle esigenze di una utenza che si è notevolmente ampliata rispetto alla generazione precedente e che, oramai, in casa non ha soltanto console Nintendo.