Recensione NO SPOILER Una serie di sfortunati eventi – Stagione 1

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Fui davvero entusiasta fin dall’annuncio che ufficializzava la produzione della serie.
Lo ero sopratutto perché a prendersene carico sarebbe stata Netflix che ero certo avrebbe curato al meglio gli interessi della trasposizione televisiva dei romanzi.
Aspettative elevate sin da subito considerando l’inclusione nel cast di Neil Patrick Harris – star delle 9 stagioni di How I Met Your Mother nei panni di Barney Stinson, carismatico e inguaribile provolone della serie -, chiamato ad interpretare il conte Olaf.
Mai scelta poteva esser più azzeccata a parer mio.

Una Serie di Sfortunati Eventi era confermata per il 2017, ma non mi aspettavo un rilascio così prematuro, approdando nel palinsesto già a Gennaio. E non è stata scelta una data a caso per la messa in onda: Venerdì 13, da sempre considerato un giorno sventurato.
Eppure, non lo sarebbe stato dato che Netflix stava per offrirci una delle serie più attese del nuovo anno.

La sensazione che viene immediatamente trasmessa allo spettatore è quella di ritrovare il Tim Burton degli anni 80/90 ma anche il Wes Anderson odierno: Una Serie di Sfortunati Eventi è infatti un perfetto distillato di stili che si amalgamano e coesistono perfettamente nel suo ecosistema televisivo, non componendo magari uno stile originalissimo ed unico ma che certamente riesce ad esser apprezzabile perché già caro e riconoscibile allo spettatore.
Il tono e l’umorismo sarcastico e pessimistico è stato estrapolato dai libri di Lemony Snicket e trovo che l’opera sia stata adeguatamente riprodotta per una trasposizione televisiva. Ogni romanzo è stato raccolto in due episodi, racchiudendone quattro in questa prima stagione. Se si manterrà lo stessa formula, la serie dovrebbe proseguire per altre due stagioni – di cui, la seconda è già confermata.

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Una Serie di Sfortunati Eventi è un intrattenimento per lo più rivolto agli spettatori più giovani, considerato che i romanzi sono indirizzati ai ragazzi tra gli 8 ai 14 anni; per quanto io la ritenga un’ottima serie tv anche per gli adulti, libera dalle puerilità e i cliché che possono contraddistinguere l’intrattenimento per gli adolescenti, potrebbe comunque non piacere a tutti i “grandi” che magari si aspettavano qualche contenuto più maturo.
Inutile pretenderlo considerando il target a cui è rivolto ma soprattutto appurando che Lemony Snicket riesce a mantenere un sapiente equilibrio di contenuti per poter essere apprezzato dal pubblico di tutte le età, favorendo ovviamente i più giovani.

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Un intrattenimento alternativo, con personaggi bizzarri di cui spicca tra tutti il Conte Olaf il quale, pur di metter le mani sull’eredità degli orfani Baudelaire, si dimostrerà un discutibile trasformista, grottesco e malvagio, venendo puntualmente smascherato dall’ingegnosità dei bimbi a cui da la caccia, riuscendo però a farla sempre franca.
Per quanto possa risultare cupo nelle atmosfere e fatalista nel suo incipit, non riesce mai esser angoscioso o inadeguato anche per gli spettatori più piccoli che invece sapranno apprezzarlo e appassionarsi alle sventurate avventure dei Fratelli Baudelaire.
Ed io, a quasi 24 anni, l’ho davvero amato.